Scusate il disordine by Luciano Ligabue

Scusate il disordine by Luciano Ligabue

autore:Luciano Ligabue [Ligabue, Luciano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura e narrativa, Racconti
ISBN: 9788858422748
editore: EINAUDI
pubblicato: 2016-05-09T22:00:00+00:00


Al dunque

Quanto mi fai schifo, zecca umana.

– Come scusa? Da qui sono piú o meno tre ore. Certo che facciamo in tempo per il soundcheck.

Come se te ne fregasse qualcosa, non lo fai mai il soundcheck. Io comunque ti ci porto per tempo. Porto sempre per tempo chiunque, io. Tu farai un po’ il cazzo che ti pare. Finché te lo lasciano fare…

– Hai ragione, ieri sera ce li avevi proprio in mano. Sembravano impazziti.

Sono abituato a non stupirmi piú di niente ma tu sei proprio un caso oltre ogni limite. I tuoi pezzi fanno vomito, te anche peggio. Chissà cosa gli prende alla gente a un certo punto. Ma poi guardati. La star. In genere si mettono tutti qui davanti, sul sedile di fianco a me, ma tu no. Tu lí dietro. Come se io portassi una limousine. Sei solo una macchietta, la parodia dei tuoi – perché hai il coraggio di chiamarli cosí – colleghi americani. Non ti si può guardare vestito cosí, con quella faccia lí. Cos’hai, trentacinque anni? Sei incartapecorito per il rap.

Hai beccato un pezzo per culo e adesso non ti vedono come sei veramente perché il successo fa quell’effetto lí, ma io ti vedo bene e lasciatelo dire, moscone da merda, o meglio merda da moscone, sei patetico oltre ogni limite. Ma tu guarda quanto piove.

– Sí, ha chiamato me verso mezzanotte. Diceva che il tuo cellulare era spento. Le ho detto che eri stanchissimo e che eri già a letto.

Tua moglie, poveretta. «Non le hai mica detto una balla, Rancio. Ero davvero a letto». Ma vaffanculo, va’, tu e le tue battutone. Mi vorresti complice. Dovrei ridere. Che mestiere del cazzo.

– No, no, non c’era nessuna emergenza. Gliel’ho anche chiesto. Sembrava solo un po’ giú.

Ma sí, dài, fai finta di preoccupartene. Certo, certo, prima di sera riaccendi il cellulare e la chiami. Cosa te ne fai di una moglie? Ah già, tiene pulita casa. E io pulisco i tuoi schizzi di vomito in giro.

– Per quello che riguarda il portiere dell’hotel, te l’ho già detto, siamo a posto. Lo conosco bene. Come? Be’, certo, l’oliatina c’è voluta. E comunque in quell’albergo ci porto sempre altri artisti, lo sa che deve stare muto se non vuole perdere certi clienti.

C’ho messo quasi due ore per convincerlo, ebete. Non ne voleva sapere, continuava a dire che rischiava troppo. Stava per denunciarti, coglione.

– La ragazza, dici? Dovrebbe starsene zitta anche lei. Le ho parlato a lungo stamattina prima che uscisse dall’albergo. La sensazione è che taccia.

Magari parlasse. Magari facesse il casino che meriti.

– Certo era molto giovane. E quando sono cosí giovani fanno fatica a non dire niente alle amiche. Comunque ha giurato. Piú volte.

Echeccazzo ne so io di questa? Parla… non parla… E poi dipende a chi e con quali conseguenze, beota.

– In ogni caso, per tagliare la testa al toro, le ho promesso un pass per tutto il tour.

Cosí mi toccherà gestirla ogni volta che viene. Ti vorrà vedere e tu non ne vorrai sapere. Saranno ancora cazzi miei.



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